Un'isola da scoprire
dal cielo al profondo del mare...
36 miglia marine a nord di Palermo
compare Ustica, solitaria e circondata da un mare abissale. Per il
colore delle sue rocce vulcaniche è definita la "Perla Nera del
Mediterraneo", con un paesaggio variopinto e suggestivo per le sue
coste frastagliate e ricche di grotte e calette.
L'entroterra è caratterizzato da zone
collinari, come quella della Falconiera, che
per la loro altura consentono di godere di una vista speciale e da
zone pianeggianti come il piano della Tramontana, delimitato
da una zona costiera dall’andamento vario.
Piccola - 9kmq - ma non troppo, l’isola offre ai
turisti occasioni di svago in tutte le stagioni e rappresenta il
luogo ideale per una vacanza all’insegna della tranquillità e del
relax.
L'attrattiva principale dell’isola è’ sicuramente
il mare; tuttavia, è interessante da visitare anche il
centro urbano, che si affaccia su cala S. Maria, il porto, dove si
possono ammirare una serie di case dalle facciate colorate da
affreschi e murales, opere di noti pittori, e il campanile della
Chiesa Madre. Opposta al centro del paese si trova, invece, la
Cappella di San Francesco raggiungibile attraverso un sentiero.
Ustica è una terra dai mille colori ma anche dai
mille odori: mandorli, gelsomini e uva inebriano il visitatore
trasportandolo in un’oasi paradisiaca. E il contatto con la natura
è ben visibile: contadini sul dorso degli asinelli, invitano a
sperimentare il piacere di un giro per visitare il Calvario, il
Castello Saraceno e la Fortezza sul colle della Falconara.
Sull’isola non mancano strutture ricettive per ogni gusto e
disponibilità economica, piatti a base di pesce di ottima qualità
e shopping tra le botteghe artigianali del centro, per acquistare
merletti e ricami, non possono che completare questa vacanza
da sogno.
L'ambiente
terrestre
La
vegetazione
Come
altre piccole isole mediterranee, Ustica era ammantata da una rigogliosa
macchia mediterranea; oggi i nuclei più significativi della vegetazione
a macchia si trovano sul versante nord orientale della Falconiera,
nella zona dello Spalmatore, nella zona in prossimità di Punta S. Paolo
e sulle pendici settentrionali di Monte Guardia. vi è una presenza
dominante del lentisco, specie tipicamente termofila, della ginestra
comune e dello spartio spinoso. A queste specie si accompagnano in
alcuni tratti il terebinto, l'alaterno, la fillirea e l'euforbia.
Un
altro aspetto caratteristico della vegetazione terrestre di Ustica è
rappresentata dalle praterie a barboncino, una graminacea tipica dei
climi mediterranei; dalle vaste distese di incolti, dai lunghi filari di
fichi d'India, di cespugli di biancospino, di pero mandorlino e di rosa
selvatica, che crescono a ridosso dei muretti a secco di pietra
lavica.
La
fauna
La
fauna terrestre di Ustica, soprattutto per quanti riguarda i
Vertebrati, annovera un numero di specie piuttosto ridotto.
10
specie di Mammiferi, di cui 8 antropofile fra roditori e chirotteri; tra
le specie più selvatiche il coniglio e la crocidura, unico
rappresentante degli Insettivori. Tra i pochi rettili l'innocuo biacco,
la lucertola campestre, il geco e l'emidattilo.
In
primavera può capitare di osservare la garzetta, l'airone cenerino e il
cavaliere d'Italia. Sono proprio gli uccelli a costituire l'elemento di
maggior rilievo della fauna terrestre di Ustica: sull'isola sono
presenti 12 specie nidificanti, come il gabbiano reale e la
berta
maggiore e rapaci Falconiformi come il gheppio e il falco
pellegrino, a cui si aggiunge anche il falco della regina. Altre
184 specie fanno parte dell'avifauna migratoria.
La
protezione accordata alla Riserva Marina ha fatto aumentare di molto la
componente ittica dei fondali dell'isola. Tranquilli ed indisturbati
sfilano davanti agli occhi dell'appassionato saraghi e cefali, orate e
spigole, scorfani e corvine, e splendidi esemplari di cernie. Inoltre,
la particolare conformazione dei fondali vulcanici dell'isola ed un
notevole idrodinamismo favoriscono insediamenti di complesse comunità
faunistiche. Già a pochi metri di profondità i fondali di Ustica
offrono emozioni cromatiche di eccezionale varietà.
Qualche itinerario...
Alla Rocca
della Falconiera potete seguire un itinerario prevalentemente archeologico che
comprende l'insediamento rupestre della Rocca di epoca ellenistico-romana (III sec. a.C.-1 sec. d.C.) e la necropoli con tombe
ipogee e tombe a fossa di epoca tardo-romana (IV-VI sec. d.C.). In cima
sulla rupe rocciosa vi sono numerose cisterne, scalinate e canalizzazioni per la
raccolta dell'acqua scavate nel tufo.
Il Monte
Guardia dei Turchi offre invece un percorso ad anello che parte dalla vecchia
mulattiera. Sulla sommità, il punto più alto dell'isola (248 m),
si trova l'antico cono eruttivo chiamato dagli isolani la "bocca
del vulcano" e da cui si gode un panorama dell'isola a 360
gradi.
L'ambiente
costiero
Le
coste dell'isola sono tappezzate di grotte, alternate da insenature,
calette e piccole baie e meritano di essere visitate in ogni loro punto!
La Grotta
Azzurra è una cavità semisommersa a circa 500 m a sud di Cala S. Maria, di acqua cristallina e con pareti tappezzate da spugne di varia
forma e dai colori sgargianti. La Grotta
Pastizza e dell'Accademia, anch'essa una grande cavità semisommersa
ha invece un
cunicolo quasi a pelo d'acqua sul fianco meridionale che conduce ad una serie
di grotte oscure e nelle ore di massima illuminazione è
caratterizzato da singolari giochi di luce. Le acque sono popolate da
organismi sciafili, tipici di ambienti non illuminati.
La Grotta
Verde, in prossimità di Punta Galera ha una piccola e bassa
apertura che nasconde alla vista una camera molto ampia debolmente
illuminata dalla luce riflessa del fondale marino, facendo assumere
all'acqua un intenso colore verde smeraldo. Le pareti sono ricoperte da
colonie di Briozoi.
Immediatamente sotto il faro di Punta Cavazzi compare la Piscina
Naturale, uno
specchio d'acqua racchiuso da una scogliera e comunicante con il mare.
Facili sono da vedere i cefali e grosse salpe che pascolano tra i
massi.
Cala
Sidoti è l'unica
località della Riserva Integrale dove è consentita la balneazione e
l'osservazione sottomarina con solo l'uso di maschera e pinne.
L'incontro più affascinante è senza dubbio quello con le cernie,
favorito dalla pasturazione.
I fondali
Ustica, l'isola nera, paradiso dei sub, e' protetta da una
Riserva Naturale Marina istituita
nel 1986 - la prima in Italia -, suddivisa in 3 zone: A, di protezione
integrale, nella quale non si pesca, non si naviga e persino la
balneazione e' ridotta, B di riserva generale, in cui e' consentito
pescare con la lenza o alla traina e fotografare, C di riserva parziale,
dove la pesca e la balneazione hanno minori limitazioni.
Rappresenta una sorta di modello per il buon equilibrio raggiunto tra
esigenze di tutela ambientale e sviluppo economico. La Riserva, gestita
dal Comune di Ustica (attualmente dalla Capitaneria di Porto di
Palermo), è dotata di un laboratorio marino, un acquario
scientifico-divulgativo, un centro d'accoglienza e informazione
turistica, una barca per le esplorazioni e un museo.
I
fondali di Ustica presentano flora e fauna sottomarina assolutamente
unica nel mediterraneo o addirittura tropicale per certi aspetti.
Immergersi nei fondali di Ustica o anche fare del semplice snorkeling é
un'esperienza unica e indimenticabile; l'ambiente sottomarino, di
incredibile bellezza, e' uno spettacolo incessante di vita e di colori
inaspettati: praterie di posidonia, pareti ricoperte di gorgonie,
incantevoli ramificazioni di corallo e di madrepore, imponenti
laminarie, spugne d'ogni forma e colore, e poi quantità inimmaginabile
di pesce pelagico, come i tonni, le ricciole ed i barracuda.
La
vegetazione rigogliosa e variopinta come per i coralli e le spugne del
benthos costituiscono l'habitat naturale di aragoste, cernie, dentici,
saraghi e corvine ma anche dei più rari pesci pappagallo e pesci
balestra.
Le
meraviglie dei fondali dell'isola nera però non si esauriscono nella
flora o nella fauna: Ustica sorprende anche per la ricchezza
archeologica dei suoi fondali: in mare si apre infatti un vero e proprio
museo subacqueo che, grazie a un itinerario accuratamente predisposto,
consente di ammirare anfore romane, ancore, e oggetti di ogni epoca
disseminati nel corso dei secoli dalle navi che gettavano l'ancora nella
rada.
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